I fallimenti del governo Conte I e le (poche) speranze del Conte II
Il bilancio del primo governo guidato da Giuseppe Conte non può che essere negativo. Saranno migliori i risultati del secondo? Abbiamo forti ragioni per dubitarne.
Il bilancio del primo governo guidato da Giuseppe Conte non può che essere negativo. Saranno migliori i risultati del secondo? Abbiamo forti ragioni per dubitarne.
Oramai va di moda, per i leader politici di destra, richiamarsi alla formula del “sovranismo” per carpire i consensi delle masse elettorali. I fatti, però, mostrano che i governi guidati da questi sovranisti fasulli fanno tutt’altro che difendere la sovranità nazionale.
Oramai va di moda, per i leader politici di destra, richiamarsi alla formula del “sovranismo” per carpire i consensi delle masse elettorali. I fatti, però, mostrano che i governi guidati da questi sovranisti fasulli fanno tutt’altro che difendere la sovranità nazionale.
Approvato dalla Camera nella giornata di martedì 27 novembre, il Decreto Sicurezza tanto voluto da Matteo Salvini contiene numerose incongruenze ed oscenità che abbiamo già avuto modo di mettere in evidenza in precedenza.
In queste ore sta per essere approvato alla Camera – con l’utilizzo dell’ormai abusato strumento della fiducia – il Decreto Sicurezza, fortemente voluto dalla Lega del vicepremier Matteo Salvini, che l’ha imposto all’alleato grillino come condizione irrinunciabile per continuare a tenere in piedi il governo Conte.
Al di là della questione migranti, utilizzata come mero catalizzatore d’attenzione per il popolo gregario, il nuovo governo sta rivelando sempre più il suo vero volto nell’ambito delle politiche economiche e del lavoro.
La recente vicenda della nave Aquarius, utilizzata dal ministro Matteo Salvini per meri fini propagandistici della lotta all’immigrazione, ha segnato uno degli episodi più tristi della storia dell’Italia repubblicana. Come avevamo previsto in un precedente articolo, impossibilitato a (o incapace di) realizzare le promesse fatte in campagna elettorale su altre tematiche, prima su tutte l’uscita dall’Unione Europea, l’attuale governo si sta sfogando contro i più deboli, tanto italiani, attraverso la flat tax/dual tax, misura che favorisce spudoratamente i ricchi, quanto stranieri.
Dopo tre mesi di agonia, finalmente l’Italia ha un nuovo governo, formato da una eterogenea maggioranza composta, come noto, da Movimento 5 Stelle e Lega (ex Nord). Senza dubbio, entrambi i partiti hanno raccolto i consensi derivanti dal malcontento presente pressappoco in tutto il Paese, tanto nella classe lavoratrice quanto nella piccola borghesia, ritrovatesi schiacciate ed impoverite dopo le scellerate politiche liberiste del governo tecnico di Mario Monti e dei governi soi-disant democratici.