Il Guernsey, territorio con origini neolitiche e un parlamento vichingo tuttora attivo, gode di piena autonomia legislativa e fiscale come dipendenza della Corona. Il sistema di voto “island‑wide” è stato messo in pratica nelle elezioni dello scorso 18 giugno.

Protetta dalle acque del Canale della Manica, l’isola di Guernsey si distingue per la sua storia unica, per l’autonomia che la qualifica come dipendenza della Corona britannica e per un sistema elettorale innovativo che, dal 2020, la vede votare su base “island-wide”. Lo scorso 18 giugno l’isola ha rinnovato i propri rappresentanti in assemblea legislativa, confermando un forte grado di partecipazione civica e di consapevolezza del proprio peculiare ruolo politico. Questo articolo ne ripercorre le tappe storiche fondamentali, chiarisce l’attuale status giuridico nei rapporti con il Regno Unito e descrive il funzionamento delle elezioni, soffermandosi sulle consultazioni più recenti.
Breve storia del Guernsey
Le origini del Guernsey affondano in tempi remoti: circa 6.000 anni fa la fine dell’ultima glaciazione e il conseguente innalzamento dei livelli marini trasformarono i promontori del Massiccio Armoricano in isole, separando questo territorio dalla costa francese. Già nel Neolitico, la presenza di popolazioni agricole e pastorali è attestata dai dolmen e dai menhir che punteggiano il paesaggio, simboli di comunità organizzate e di un’intensa attività rituale. Durante l’età romana si svilupparono le rotte commerciali: il ritrovamento di anfore mediterranee e di resti portuali a Saint Peter Port testimonia il ruolo di scalo strategico per merci e naviglio tra Gallia e Britannia.
Con la caduta dell’Impero Romano e le migrazioni dei popoli, l’isola fu interessata da ondate celtiche e poi da influenze gaeliche, che lasciarono tracce nella lingua autoctona, il guernésiais. A partire dall’VIII secolo, il Guernsey subì le incursioni vichinghe: quei navigatori norreni portarono non solo pirateria, ma anche un sistema di organizzazione territoriale basato sul Tynwald, considerato tra i più antichi parlamenti ancora in funzione, similmente a quanto avvenuto con l’Isola di Man. Nel 1204, con la perdita del ducato di Normandia da parte del re Filippo Augusto, il Guernsey scelse di rimanere fedele al sovrano d’Inghilterra, inaugurando un cammino di autonomia che, nonostante le dominazioni scozzesi e le pressioni inglesi, è arrivato fino ai giorni nostri.
Nel periodo moderno, il Revestment Act del 1765 trasferì le prerogative feudali dei duchi di Atholl alla Corona britannica, ma l’isola ottenne in cambio un’autonomia amministrativa crescente. A partire dal XIX secolo, si introdussero progressivamente le prime elezioni parziali della House of Keys, la camera bassa locale, seguite in tempi recenti dalla riforma del 2000 che portò alla composizione interamente elettiva del Tynwald. Le due guerre mondiali segnarono il Guernsey con l’occupazione tedesca tra il 1940 e il 1945, un’esperienza drammatica che ha lasciato un’impronta profonda nella memoria collettiva e che oggi viene commemorata ogni 9 maggio, il giorno della Liberazione.
Attuale status giuridico del Guernsey all’interno del Regno Unito
Il Guernsey non fa parte integrante del Regno Unito, ma è una dipendenza della Corona (Crown Dependency), formalmente autonoma in materia legislativa, fiscale e giudiziaria. Il monarca britannico ne è capo dello Stato, rappresentato annualmente dal Lieutenant Governor, mentre le responsabilità su difesa e relazioni estere spettano al governo di Westminster. L’isola mantiene invece piena sovranità sulle proprie leggi: ogni disegno di legge approvato dal suo parlamento, il Tynwald, entra in vigore solo dopo l’assenso reale in Consiglio privato, ma senza alcun intervento diretto di Londra.
Il Tynwald è l’assemblea legislativa bicamerale composta dalla House of Keys, con 38 deputati eletti su base popolare, e dal Legislative Council, i cui membri sono scelti internamente dalla House of Keys. Questa struttura garantisce un equilibrio tra legittimazione diretta e competenze tecniche, offrendo a Guernsey un sistema di governo che fonde tradizione medievale e prassi parlamentare moderna. Il President of the Policy and Resources Committee svolge di fatto il ruolo di capo del governo locale, coordinando i vari dipartimenti e definendo le politiche interne.
L’isola è suddivisa amministrativamente in dieci parrocchie, ognuna governata da una Douzaine di douzeniers e da due connétables, che gestiscono compiti locali quali la manutenzione stradale, la gestione delle aree pubbliche e l’amministrazione catastale. Pur operando in seno alla stessa giurisdizione, queste parrocchie godono di un’autonomia di prossimità, strumento essenziale per un territorio compatto e densamente popolato come il Guernsey.
Funzionamento delle elezioni e consultazioni del 18 giugno
Dal 2020, il Guernsey ha adottato un sistema di voto “island-wide” per l’elezione dei 38 deputati alla House of Keys: un unico collegio che consente a ciascun elettore di esprimere fino a 38 preferenze su una rosa di circa 100 candidati. Questo nuovo sistema elettorale rompe con la tradizione dei sette collegi elettorali, ampliando le possibilità di scelta e incentivando campagne politiche che abbracciano l’intera comunità.
Le elezioni, svoltesi lo scorso 18 giugno ma organizzate nell’arco di quattro giorni per facilitare la compilazione delle schede elettroniche, hanno confermato un tasso di partecipazione elevato e una notevole varietà di candidature, con forze di matrice civica accanto a movimenti politici più strutturati, come l’Alliance Party Guernsey e il Guernsey Party. La consultazione ha rinnovato il mandato dei parlamentari isolani, sancendo al contempo l’importanza di un confronto politico che non trascuri temi quali la sostenibilità ambientale, l’efficienza dei servizi pubblici e l’equilibrio fiscale.
Secondo gli analisti, il sistema ha mostrato sia punti di forza sia criticità: da un lato favorisce la competitività su temi globali per l’isola, evitando campagne frammentate; dall’altro richiede un impegno elettorale consistente e una capacità di orientamento tra molteplici candidati, competenza che il corpo elettorale ha dimostrato di aver acquisito nel corso delle ultime tornate. Il risultato del 18 giugno evidenzia una lieve crescita delle forze indipendenti e una conferma dei partiti emergenti, segno di un sistema in evoluzione che cerca il giusto equilibrio tra rappresentanza territoriale e dinamiche di voto personalizzate.
Conclusioni
L’isola di Guernsey coniuga un passato antico e stratificato a un presente di piena autodeterminazione politica. Pur non appartenendo formalmente al Regno Unito, essa mantiene stretti legami con la Corona britannica e beneficia di una protezione estera e difensiva assicurata da Westminster. Il Tynwald, custode di tradizioni secolari e piattaforma di dibattito moderno, esprime attraverso il sistema di voto “island-wide” una democrazia partecipativa e innovativa. Le elezioni del 18 giugno hanno consolidato questa identità politica, confermando l’impegno civico degli isolani e la vivacità di un panorama partitico in graduale trasformazione. Guardando ai prossimi anni, la sfida per Guernsey sarà quella di mantenere questa autonomia, rispondendo alle sfide globali senza perdere la propria specificità storica e culturale.
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