Prima forza politica alle recenti elezioni sammarinesi, il Partito Democratico Cristiano Sammarinese (PDCS) ha raggiunto l’accordo di governo con le liste Domani in Movimento e Noi per la Repubblica.

Sarà composta da 44 parlamentari su 60 la nuova maggioranza di governo destinata a guidare la Repubblica di San Marino nella sua XXX legislatura. Vincitore delle ultime elezioni, il Partito Democratico Cristiano Sammarinese (PDCS) ha infatti annunciato di aver portato a termine i colloqui con le altre forze politiche per decidere la composizione del nuovo esecutivo, presentando il documento di conferma al cospetto dei due Capitani Reggenti, Luca Boschi e Mariella Mularoni.
La formazione condotta da Gian Carlo Venturini aveva precedentemente incassato il sostegno della coalizione Domani in Movimento, composta dai socialdemocratici del Movimento Civico R.E.T.E. e da Domani Motus Liberi. Restava da decidere il terzo ed ultimo partner di governo, tra Libera San Marino e Noi per la Repubblica. Alla fine, la scelta dei democristiani è ricaduta proprio su quest’ultima lista, portando a 44 i parlamentari a sostegno della maggioranza, di cui ventuno appartenenti al PDCS.
Se il programma di governo ha ottenuto il rapido sostegno di tutti i partiti chiamati in causa, da sciogliere resta solamente il nodo riguardante i nomi dei prossimi segretari di Stato (l’equivalente dei ministri). Con ogni probabilità, i democristiani dovrebbero ottenere cinque segreterie su dieci, comprese quelle di maggior prestigio come Esteri e Finanze. Venturini, tuttavia, non dovrebbe far parte della squadra di governo, visto che la legge sammarinese vieta di ricoprire per più di dieci anni, con il segretario democristiano che ne ha già accumulati nove nelle precedenti legislature.
Per quanto riguarda le altre cinque segreterie, il Movimento Civico R.E.T.E. dovrebbe ottenerne due al pari di Noi per la Repubblica, mentre l’ultimo incarico dovrebbe andare ad un rappresentante di Domani Motus Liberi.
Restano dunque escluse dal governo le due liste che riuniscono i principali esponenti del precedente esecutivo, ovvero la precedentemente citata Libera San Marino e Repubblica Futura, che hanno immediatamente espresso il proprio dissenso nei confronti della nuova maggioranza.
Con un accordo di governo trovato in meno tempo del previsto, il nuovo corso della politica sammarinese potrebbe già partire prima di Natale (probabilmente il 23 dicembre), mentre inizialmente si era parlato dei primi giorni del 2020.
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