
L’impresa canadese Barrick Gold è stata condannata a pagare una multa di 260mila dollari per danni ambientali dalla commissione cilena di Valutazione Ambientale, che ha votato all’unanimità contro l’impresa. La commissione, infatti, ha registrato diverse irregolarità nelle attività dell’azienda, che opera nel settore minerario sia in Cile che in Argentina.
In particolare, la Barrick Gold è stata accusata di danneggiare i ghiacciai nella zona della valle del fiume Huasco. I ghiacciai alimentano lo stesso fiume, che attraversa l’area del Parco Nazionale Llanos de Challe, nella regione di Atacama, nel Cile meridionale. Inoltre, sono state registrate delle irregolarità nella gestione delle acque.
A questo bisogna aggiungere che, già nel 2012, la Barrick Gold era stata sanzionata per delle irregolarità circa la sicurezza sul lavoro, che aveva portato alla chiusura di una parte dei suoi stabilimenti. Il Servizio Nazionale di Geologia aveva infatti segnalato che i lavoratori venivano esposti ad alti livelli di inquinamento.
Le autorità cilene hanno già avvisato l’impresa canadese che, in caso di ulteriori violazioni, è prevista la possibilità di revocare il permesso all’impresa stessa di operare in territorio cileno. La compagnia ha risposto portando a proprio sostegno degli studi che dimostrerebbero come il degrado dei ghiacciai della regione sarebbe dovuto al cambiamento climatico, ma è stato facile verificare come questi studi siano stati elaborati da “esperti” pagati dalla stessa Barrick Gold.
In Cile, la Barrick Gold sta preparando una miniera a cielo aperto che permetterà l’estrazione di numerosi minerali, tra i quali oro, argento e rame. I lavori prevedono anche l’utilizzo del cianuro, sebbene questo metodo veda la dura opposizione delle organizzazione ecologiste, vista l’alta probabilità di contaminazione delle acque e dei ghiacciai. La popolazione della provincia di Huasco afferma che le attività della Barrick Gold stanno causando l’inquinamento dei corsi d’acqua che attraversano la regione, nonché gravi danni a tre ghiacciai (Toro 1, Toro 2 e Esperanza), fino a minare il diritto alla vita delle stesse comunità locali.
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