La situazione critica della Repubblica Democratica del Congo sembrava essersi placata, con i ribelli del movimento M23 che avevano abbandonato la città di Goma, capitale del Nord Kivu. In realtà, il gruppo ribelle sostenuto dal Ruanda si era rifugiato a soli 20 km dalla città, per preparare una nuova incursione. Negli ultimi giorni, hanno ripreso l’avanzata, tornando ad occupare il centro di Goma, in particolare la zona dell’aeroporto.
La situazione attuale fa temere nuovi scontri armati tra i ribelli e l’esercito regolare, il che crea una situazione di instabilità soprattutto per la popolazione civile. Molti avevano lasciato la città già nel corso degli scontri precedenti, mentre l’approvvigionamento del centro è messo a repentaglio dagli attacchi dei ribelli nei confronti dei camion che circolano sulle strade che portano a Goma.
Lo scorso novembre, il movimento M23 aveva accettato di trattare direttamente con il governo di Kinshasa, in un vertice tenutosi a Kampala (Uganda). Il governo ugandese doveva svolgere il ruolo di mediatore, ma i congolesi sospettano che, come il Ruanda, anche l’Uganda sostenga i ribelli, il che aveva portato ad un nulla di fatto.
Il movimento M23 esige le dimissioni del presidente Joseph Kabila, reo di non aver rispettato un accordo preso precedentemente con vari gruppi ribelli del Paese. Allo stesso tempo, anche il Sud Kivu ed il Katanga stanno diventando sempre più instabili, vista la formazione di nuovi gruppi organizzati di ribelli, che a loro volta chiedono le dimissioni di Kabila.
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